Recensione del libro: “Amare uno stalker”.


Amare uno stalker è il titolo del libro scritto da Ruben De Luca con la collaborazione di Alisa Mari.
Gli autori spiegano come i manipolatori strutturano la loro realtà con l’obiettivo di sedurre e possedere la persona amata.

 

Credo che questo sia il nucleo del problema: amare troppo 

 

Per leggere la recensione completa –> www.stateofmind.it/2019/05/amare-uno-stalker

 

Narcisismo: 2 sottotipi.

Covert e Overt

Potrebbe sembrare che non tutte le persone narcisiste si comportino in modo simile, che siano uguali nel porsi con gli altri; alcune di loro non si atteggiano come ci si possa immaginare. Possono addirittura essere ipersensibili, tristi, forse depresse; diverse dallo stereotipo del soggetto arrogante e presuntuoso.

Tenuto presente che dal punto di vista psicopatologico si ritiene che la comprensione clinica del disturbo narcisista metta già in conto tutte le parti dell’individuo, buone e meno buone, perché l’assunto di base è che non si tratti di una persona crudele, ma bensì in difficoltà per tutta una serie di motivi. In letteratura ho letto la proposta che Wink fece nel 1991, differenziando in due tipologie del disturbo narcisistico di personalità:  Overt Narcissism e Covert Narcissism.

Il narcisismo overt

La forma Overt presenta caratteristiche di grandiosità, esibizionismo, manipolazione, auto-drammatizzazione, indipendenza, orientamento alla potenza apertamente espresso, auto-indulgenza, mancanza di rispetto per le esigenze altrui, autonomia e preoccupazione legata al rimando di attenzione ed ammirazione altrui; si può così etichettare questa forma come Grandiosity-Exhibitionism.
Non ci sono riferimenti a disagio prodotto da ansia, anzi il soggetto Overt ha una elevata autostima, comportamento sicuro fino a diventare svalutante verso gli altri, aspetti che lo pongono in difficoltà nelle relazioni interpersonali. In genere presenta distacco emotivo, mancanza di empatia e tende ad essere superficiale nelle relazioni sentimentali, denigrandole a causa dell’attribuzione di minaccia verso la propria grandiosità.

Il narcisismo Covert

La forma Covert è segnata da sentimenti di grandezza, in gran parte inconsapevoli e mascherati, mancanza di fiducia in se stessi, mancanza di iniziativa, indulgenza nei rapporti interpersonali, disagio nei ruoli direttivi, mancanza di autostima nei contesti sociali; sembrano essere ipersensibili, ansiosi, depressi, timidi ed insicuri ma, rimanendo a stretto contatto con loro, esprimono grandiose fantasie; si può così etichettare questa forma come Vulnerability-Sensitivity.
Nelle relazioni sociali emerge sensibilità alle critiche e giudizi, svalutazione di sé e timidezza. Il soggetto Covert, nelle relazioni sentimentali può manifestare idealizzazione della persona amata, ansia e paura del rifiuto e dell’abbandono (dipendenza affettiva); emergono difficoltà a mantenere una relazione a lungo termine.

Link al sito www.dipendenza-affettiva.eu

Il narcisismo: caratteristiche

Entrambe le categorie presentano delle caratteristiche comuni: arroganza, presunzione, tendenza a privilegiare i propri bisogni ed ignorare gli altri. Cercano ammirazione altrui per rafforzare l’autostima. Differenziano per lo stile metacognitivo, cioè sulla abilità di riflettere ed operare sugli stati mentali.

Si nota come il Covert appaia timido e ipersensibile, ma abbia sentimenti di grandiosità e conflitto interno; mentre l’Overt manifesta apertamente grandiosità e potere, ma all’interno si senta insicuro.
Rispetto al concetto di empatia, gli Overt rispecchiano la mancanza di disagio personale che suggerisce disconnessione affettiva o mancanza di consapevolezza degli stati emotivi altrui.
I Covert sembra vivano una moderato disagio personale, ponendoli nella condizione di vulnerabilità e paura, dove ansia, isolamento e solitudine appaiono evidenti, così come la mancanza preoccupazione empatica.

Il narcisista Overt manifestano la propria autostima positivamente quando un evento è positivo (interna, stabile e globale), mentre per gli eventi negativi l’autostima non viene toccata, sono gli eventi ad essere colpevoli (eventi esterni, instabili e specifici). Il narcisista Covert tende a fare attribuzioni pessimistiche rivolte a sé per gli eventi negativi (interne, stabili e globali).

Bibliografia

Given-Wilson G. et all, Meta-cognitive and interpersonal difficulties in overt and covert narcissism. Personality and Individual Differences 50 (2011) 1000–1005.
Holdren, Michael E., Causal Attributions Among Overt and Covert Narcissism Subtypes for Hypothetical, Retrospective, and Prospective Events. 2004 Ohio University and OhioLINK.
Wink P., Two faces of narcissism. – Journal of personality and social psychology, 1991.

Si ricorda che lo scopo di questo articolo rimane puramente descrittivo e divulgativo, e rammento di rivolgersi sempre ad un professionista clinico per qualsiasi informazione o necessità (vedi Disclaimer).

Disclaimer, Privacy e Copyright

Gelosia e Dark Triad.

La gelosia può essere definita come la risposta alla minaccia riferita alla relazione romantica o come risultato di un reale, o immaginato, rivale in amore che potrebbe essere responsabile della perdita della relazione col partner. La gelosia può essere rafforzata dalla diminuzione di autostima che sovente accompagna la potenziale perdita della persona amata.
La psicopatia secondaria (elemento della Dark Triad insieme al narcisismo e machiavellismo) sembra essere una caratteristica di personalità che rende prevedibile l’esperienza di gelosia, anche se risulta molto probabile che tutti e tre i tratti DT ne siano legati. I soggetti con spiccate caratteristiche narcisistiche hanno miglior fiuto nel percepire la presenza di un rivale che minaccia la relazione sentimentale. Allo stesso modo, alti livelli di machiavellismo incrementano il livello di gelosia in quanto i soggetti stessi tendono ad essere più ingannevoli e possono proiettare queste intenzioni ingannevoli sul loro partner, credendo che sia infedele.
La gelosia viene concettualizzata come un fenomeno multidimensionale, oltre ad essere una risposta emotiva, coinvolge anche pensieri e comportamenti di fronteggiamento delle situazioni stressanti.

Buunk nel 1997 propone la distinzione di tre categorie esplicative della gelosia:

La gelosia reattiva: viene sperimentata dagli individui quando il loro partner è emotivamente o sessualmente infedele, situazione sconvolgente che accade quando la persona amata flirta o fa sesso con qualcun’altra persona. L’aspetto importante è la certezza dell’evento.

La gelosia preventiva: o gelosia possessiva è la tendenza di un individuo a prevenire il contatto del proprio partner con un terza persona, trovando per esempio inaccettabile che il loro compagno abbia amici di sesso opposto. Come estrema conseguenza, la gelosia preventiva può persino condurre alla violenza e stalking. La possessività è una caratteristica centrale di questa categoria, e rappresenta una delle ragioni che questo tipo di la gelosia è stata anche etichettata con gelosia possessiva.

La gelosia ansiosa: è caratterizzata da ruminazioni sulla possibilità dell’infedeltà di un compagno, vissuto che determina sensazioni di ansia, sospetto, preoccupazione, diffidenza e sconvolgimento.

Fu adunque già in Arezzo un ricco uomo, il qual fu Tofano nominato. A costui fu data per moglie una bellissima donna, il cui nome fu monna Ghita, della quale egli senza saper perché prestamente divenne geloso, di che la donna avvedendosi prese sdegno; e più volte avendolo della cagione della sua gelosia addomandato né egli alcuna avendone saputa assegnare se non cotali generali e cattive, cadde nell’animo della donna di farlo morire del male del quale senza cagione aveva paura. (Giovanni Boccaccio, Wikiquote)

Rispetto i sentimenti di gelosia e l’utilizzo di social network come Facebook, è utile sottolineare come una conseguenza potenziale per le coppie che li utilizzano sia relativa alle scelte che gli individui fanno quando creano e successivamente aggiornano il loro profilo, scelte che possono condurre gelosia nel partner con conseguenze negative all’interno della relazione romantica. Poiché la gelosia reattiva costituisce una risposta diretta ad una reale minaccia di relazione (per esempio, il partner sta facendo sesso con un’altra persona), può essere codificata come relativamente sana o razionale. Rispondere all’infelicità del partner con sentimenti di gelosia potrebbe anche essere considerato un segno di amore e / o impegno.
Al contrario, la gelosia preventiva e ansiosa può diventare problematica e influenzare negativamente la relazione intima. La ragione nasce dalla natura apparente delle due tipologie di gelosia, in quanto sono innescate in risposta a un immaginario rivale, e non ad una reale minaccia. Quest’ultimo aspetto potrebbe accrescere vissuti di delusione nel partner; ciò si verifica soprattutto quando la persona gelosa possiede tratti DT, cosa che potenzia l’insoddisfazione. Due aspetti spiegano il meccanismo.
In primo luogo, come è stato riportato nell’articolo precedente, considerato che gli individui con caratteristici tratti oscuri generalmente hanno un interesse maggiore per le relazioni di breve durata e sono con maggior probabilità fedigrafi, sono tentati di credere che i loro compagni abbiano le stesse intenzioni, nonostante la realtà sia diversa. Inoltre, partendo dal presupposto che le persone tendono a scegliere partner con caratteristiche relativamente simili alle proprie, nel caso di individui con tratti DT, il partner potrebbe di conseguenza condividere lo stesso desiderio verso una relazione alternativa.
Per concludere, gli individui con tratti DT possono essere più vigili sulla fedeltà del partner e vivono maggior angoscia in risposta solo a piccoli segni o addirittura illusori di infedeltà.
Dalla letteratura emerge che il Machiavellianismo ed il Narcissismo sono elementi associati alla gelosia ansiosa, mentre tutti i tratti DT risultano collegati alla gelosia preventiva. Come abbiamo visto, in forme estreme la gelosia preventiva può portare ad aggressività, persecuzione e stalking, comportamenti che sono anche associati ad uno o più tratti DT.
Come già esposto, gli individui con DT utilizzano una strategia relazionale che privilegia i rapporti di breve durata, con il perseguimento di benefici immediati, mostrando comportamenti antisociali e maggior capacità individuale di agire indipendentemente dall’altro, facendo le proprie scelte liberamente (soprattutto maschi con psicopatia). Inoltre, i soggetti con psicopatia (maschi e femmine) utilizzano con maggior probabilità violenza intimidatoria verso il partner (anche stalking) come deterrente all’infedeltà.
Va comunque notato che la natura possessiva della gelosia preventiva non può necessariamente essere vissuta negativamente; se l’innamorato preventivamente geloso acquista regali per mantenere viva l’unicità della relazione, il partner può percepire positivamente questi comportamenti attribuendo loro il significato di attenzione e impegno.
Interessante notare come non ci siano rapporti tra la sessualità e l’orientamento sessuale con il legame che unisce i tratti DT alla gelosia ansiosa e preventiva. Ricercatori affermano che i soggetti con orientamento sessuale di tipo omosessuali presentano minori risposte di gelosia reattiva in replica ad un atto di infedeltà sessuale del loro partner rispetto ai soggetti eterosessuali. Questo potrebbe essere spiegato dal fatto che la non-esclusività sessuale è più accettata nei rapporti tra persone dello stesso genere, e spesso rappresenta una componente comune in relazioni omosessuali maschili.

La psicoterapia.

Bibliografia.

Dick P.H. Barelds et all The Dark Triad and three types of jealousy: Its’ relations among heterosexuals and homosexuals involved in a romantic relationship – Personality and Individual Differences 116 (2017) 6–10

Nicole Muscanell, Rosanna Guadagno 12 Social Networking and Romantic Relationships: A Review of Jealousy and Related Emotions. – The Psychology of Social Networking, 2016

Satoru Kiire Psychopathy rather than Machiavellianism or narcissism facilitates intimate partner violence via fast life strategy Personality and Individual Differences 104 (2017) 401–406

DMS-V manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali –  Raffaello Cortina Editore 2014

Dark triad.

La triade oscura (Dark triad traits)

Nell’attuale società è quasi impossibile non essere immersi in una rete di relazioni; le persone a noi care, gli amici, i compagni di studio o di lavoro vivono e condividono con noi interessi, emozioni, sentimenti, obiettivi, ecc.
La costellazione delle relazioni sociali è composta da varie tipologie che prevedono una loro dimensione temporale oltre ad altre caratteristiche, come il numero di soggetti coinvolti, la tipologia, la direzione, il rango, ecc.
Rispetto la temporalità, in letteratura emerge che, tra i soggetti motivati all’incontro breve e saltuario, coloro i quali hanno sviluppato tratti relativi alla Dark Triad (DT) hanno maggior facilità di trovare compagni che condividano la medesima intenzione. È ormai noto che la percezione della somiglianza rappresenta il fattore principale di attrazione tra due persone.
Un altro aspetto interessante è emerso negli individui con tratti DT quando riescono a coinvolgersi in una relazione di durata maggiore; la domanda è: “come reagiscono questi individui alle minacce relative alla loro relazione intima?”.
Si è visto come le donne con un maggior livello di psicopatia abbiano maggior probabilità di vendicarsi in risposta ad un ipotetico scenario di infedeltà coniugale.
In generale, i soggetti con un maggior punteggio sulla scala della psicopatia probabilmente tentano di danneggiare la reputazione del concorrente in amore, mentre coloro che presentano un maggior punteggio sulla scala del narcisismo hanno più probabilità di “vincere” i contendenti del proprio partner.

Ma cosa si intende per Dark triad? È importante saper riconoscerne le caratteristiche negli individui con cui interagiamo?

La DT è un costrutto utilizzato in psicologia che identifica un soggetto con tre tratti caratteristici che gli conferiscono qualità malvolenti: il narcisismo, il machiavellismo e la psicopatia. Sono persone manipolative e sfruttatrici, qualità che sfruttano senza eccedere in crimini ed incorrere in problematiche legali, ma che possono causare sofferenze. Persone che tendono a cercare relazioni brevi, che possono prestare poca attenzione alle minacce verso la relazione duratura (quando creata), ma che ottengono anche incarichi nel contesto lavorativo con rischio di sviluppare scenari problematici e di stress, spesso nei confronti dei subalterni.

Il narcisismo è caratterizzato da grandiosità (superiorità rispetto gli altri), dominanza, orgoglio, egoismo e assenza di empatia. Il soggetto narcisista tende ad esagerare la propria autorità, importanza e la ricerca dell’attenzione altrui; presenta inoltre un esagerato amore verso se stesso.
Nell’ultimo manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM V) il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da un soggetto che presenta almeno cinque dei seguenti elementi:

  • Ha un senso grandioso di importanza.
  • È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati, o di amore ideale.
  • Crede di essere speciale ed unico e di poter essere capito solo da, o di dover frequentare, altre persone (o istituzioni) speciali o di classe sociale elevata.
  • Richiede eccessiva ammirazione.
  • Ha una irragionevole aspettativa di speciali trattamenti di favore o di soddisfazione immediata delle proprie aspettative.
  • Sfrutta i rapporti interpersonali.
  • Manca di empatia.
  • Mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti, presuntuosi.

Il machiavellismo si caratterizza dall’utilizzo della manipolazione interpersonale, lo sfruttamento degli altri, il cinismo, l’astuzia, la freddezza, la mancanza di sincerità o preoccupazione etica e l’inganno. Poco onesti e umili, utilizzano l’inganno come chiave per ottenere successo e massimizzare i propri interessi.

Quando noi esseri umani ci poniamo in interazione con gli altri conspecifici, siamo portati a comprenderne il comportamento allo scopo di prevederne le azioni future; se questa capacità funziona, si è consapevoli che l’altro ha propri pensieri ed una propria mente. In sostanza non attribuiamo all’altro i nostri stati mentali (pensieri, motivazioni, obiettivi, ecc). La capacità di attribuire ad altri una mente loro, rende possibile la cooperazione, quell’accordo che permette a due o più soggetti di fare qualcosa insieme per ottenere più risultati di quelli ottenibili separatamente, ma allo stesso modo ci permette di competere in maniera ritualizzata (rispetto delle regole) per accedere a posizioni o risorse vantaggiose.
Risulta chiaro che il soggetto “machiavellico” utilizzi poco, o niente, la cooperazione, concentrandosi sulla competizione non ritualizzata finalizzata ad ottenere solo beneficio. Studiosi ritengono che partano dal presupposto che l’altro li voglia sfruttare, compiendo un errore di attribuzione, che si va a sommare all’incapacità di sintonizzarsi emotivamente con l’interlocutore. Sono inoltre individui con forte capacità di regolazione delle proprie emozioni, rendendo espliciti il cinismo e la freddezza.

La psicopatia è la caratteristica di una persona totalmente incapace di provare empatia, rimorso, senso di colpa; inoltre ci sono elementi relativi alla manipolazione, sfruttamento, violenza e aggressività nelle relazioni. Questi soggetti presentano tratti definiti callous-unemotional, ossia vale a dire insensibile, non emotivo.
Nel DSM V, tra i criteri per la diagnosi del sottotipo “con emozioni prosociali limitate” del disturbo della condotta, emergono i tratti callous-unemotional. Per rientrare in questo sottotipo, un bambino o un adolescente deve presentare un disturbo della condotta e deve aver mostrato in modo persistente negli ultimi dodici mesi almeno due delle seguenti caratteristiche in diversi tipi di relazione e ambienti:

  • Mancanza di rimorso e/o senso di colpa quando compie qualcosa di sbagliato, non si preoccupa per le conseguenze negative delle proprie azioni.
  • Insensibilità e mancanza di empatia
  • Indifferenza per i risultati scolastici, lavorativi o di altre attività importanti, non adopera l’impegno necessario per la buona riuscita e incolpa gli altri per i suoi scarsi risultati.
  • Affettività superficiale o anaffettività: non esprime sentimenti né mostra emozioni verso gli altri, se non in modo poco profondi, insinceri e superficiali.

La psicopatia si divide in primaria e secondaria: la prima è caratterizzata da insensibilità e manipolazione, mentre la seconda da impulsività, rischio e comportamento antisociale.

A mio avviso è importante saper riconoscere queste caratteristiche nelle persone con cui condividiamo periodi di vita, che siano brevi o lunghi, sia relazioni sentimentali, passionali, amicali o lavorative.

 

 

Bibliografia

Gordon Hodson et all, “The role of “dark personalities” (narcissism, Machiavellianism, psychopathy), Big Five personality factors, and ideology in explaining prejudice. Journal of Research in Personality Volume 43, Issue 4 August 2009, Pages 686-690

Dick P.H. Barelds et all, The Dark Triad and three types of jealousy: Its’ relations among heterosexuals and homosexuals involved in a romantic relationship – Personality and Individual Differences 116 (2017) 6–10

Tunde Paal, Tamas Bereczkei, Adult theory of mind, cooperation, Machiavellianism: The effect of mindreading on social relations – Personality and Individual Differences 43 (2007) 541–551

DMS-V manual diagnostic e statistic dei disturbi mentali –  Raffaello Cortina Editore 2014

Disclaimer, Privacy e Copyright