Recensione del libro : “Dialogo sul lavoro e la felicità”

LavorareIl libro “Dialogo sul lavoro e la felicità“, scritto come dialogo tra i due autori, ha come argomento il concetto della felicità sul posto di lavoro e dell’amore verso la propria professione.

 

Link per leggere la recensione –www.stateofmind.it/2022/03/dialogo-sul-lavoro-felicita-libro/

 

Lifepitch nelle organizzazioni.

Lifepitch 

Lifepitch è uno strumento che può venire utilizzato anche nell’ambito della psicologia del lavoro e del benessere organizzativo per la valutazione della storia di vita dell’organizzazione e del clima organizzativo; entrambe le aree possono essere studiate sia dal punto di vista del management sia da quello dei collaboratori.

Nel primo caso la variabile benessere organizzativo permette di analizzare le rappresentazioni mentali dei soggetti che, implicati nei processi di governance, auspicheranno ad un quadro di aspettative e di vissuti tendenzialmente positivi. Nel secondo caso si avrà la percezione del senso e significato dell’organizzazione dei soggetti che della stessa ne giocano un ruolo più distaccato sia economicamente sia emotivamente. Il gap tra le curve dei due grafici emersi è il valore della distanza che separa appunto le differenze rispetto le rappresentazioni mentali dell’organizzazione.

La differenza potrebbe tendere ad annullarsi man mano che il gruppo di lavoro genererà sempre maggior performance di eccellenza.

Performance di eccellenza.

La Presenza è la dimensione psicologica e motoria corporea intonata (Tune’s Embodiment) applicata alla vita delle organizzazioni, sfrutta il concetto di “intonazione” per spiegare il raggiungimento delle alte performance all’interno del gruppo di lavoro.

Le forme di Presenza intonata sono state rilevate e descritte nella ricerca sulle Orchestre Sinfoniche a partire da sensazioni di grande benessere vissute e descritte dai protagonisti del lavoro in gruppo (professori e direttore) quando si determinavano le condizioni di contesto ambientale favorevoli a produrre eccellenza: il cosiddetto Member/Leadership Context.

Quando il gruppo orchestrale e il direttore che lo guida riescono ad ottenere la massima intonazione per la migliore performance, si riattiva in loro una sorta di M/L Context Originario, indipendentemente dalla consapevolezza dei protagonisti. Senza esserne coscienti tutti i partecipanti vivono tra loro un’adesione consensuale, una fiduciosità, delle emozioni positive e un benessere ad un livello difficilmente raggiungibile nella vita comune.

Performance

Nell’ipotesi ricavabile dal M/L Context dell’orchestra sinfonica, due sono le aree che sostengono l’eccellenza delle performance di gruppo:

  1. Circolo della fiducia (Circle of Trust) – l’instaurarsi progressivo ed incrementale di una grande e reciproca fiduciosità, articolata dal livello corporeo fino a quello simbolico creativo. Circolo perché è continuamente alimentabile in un processo che inizia dalla fiduciosità di base (quella neonatale) e si conclude nella fiducia adulta nel risultato da raggiungere.
  2. Sense Making (termine introdotto a sua volta da Karl Weick) – una sensazione di grande appartenenza, indotta dalla possibilità di produrre liberamente ed in autonomia il senso delle proprie azioni e relazioni. Si tratta della produzione di senso sociale ed istituzionale.

Seguendo le linee tracciate alla fine dello scorso secolo da Morin e da Varela e Shear, alcuni neurofisiologi stanno definendo un nuovo approccio scientifico della condizione umana che parte dallo studio della dimensione corporea della cognizione: il cosiddetto approccio alla “cognizione incarnata” (Embodied Cognition). Si tratta in sostanza di pensare il comportamento dei soggetti a partire dalla dimensione storico individuale (Lifepitch) e non dai presupposti universali della soggettività.

Bibliografia

Chip W. (2013), Last ape standing, Walker&Company, N. York
Gallese V. (2013), L’approccio della “embodied cognition” cit
Mithen S. (2005), Il canto degli antenati, Codice, Torino
Siegel D.(1999), La mente relazionale, Cortina, Milano
Soro G. (2002), il “gioco comune” per la leadership. In: Psicologia e lavoro, 120.
Soro G. (2012), Democrazia della musica, Celid, Torino.
Tattersall I. (1998), Il cammino dell’uomo, Garzanti
Tomasello M. (2008), Le origini della comunicazione umana, Cortina, Milano
Weick K. (1995), Senso e significato nell’organizzazione, Cortina Milano
Zedda M. (2012), Le nuove frontiere del lavoro costruttivista con le emozioni: una prospettiva di ricerca. FrancoAngeli – Quaderni di Psicoterapia Cognitiva, 30 vol 19 n°1, 198 – 199.

Recensione libro: «Psicofisiologia degli eventi critici»

Evento critico

Psicofisiologia degli eventi critici è un libro molto interessante che, attraverso la trattazione di tematiche psicologiche fondanti l’impianto teorico di riferimento, costruisce l’edificio della consapevolezza e della gestione dell’aggressività allo scopo di ottenere una qualità di vita migliore per sé e gli altri.

Il libro è un manuale utilizzabile da coloro che sono interessati agli eventi critici e a come vengono affrontati dall’essere umano.

 

Per leggere la recensione sul sito State of Mind –> www.stateofmind.it/2018/10/psicofisiologia-degli-eventi-critici-recensione/

 

Recensione libro: “Il giardino dell’umano”.

Il giardino dell’umano è il libro scritto da Scolamiero,Tomassini e Trentin che propone in 184 pagine il Counseling di Gruppo nelle Organizzazioni (CGO). Il CGO viene presentato come nuovo strumento per portare miglioramenti in alcune aree aziendali come la gestione dei collaboratori e lo sviluppo dello spirito di squadra.

 

Per leggere l’articolo  – State of Mind – vai…

 

Lo stress in polizia: le strategie di coping e le differenze di ruolo e di genere.

Stress in polizia: Come evidenziato dalla ricerca di Cesana (2005), a seguito dell’interazione interpersonale frequente con cittadini/utenti, questa tipologia di lavoro ha le caratteristiche della ‘professione d’aiuto – HCP’ (medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali…), ne condivide l’esposizione alla sofferenza umana ed alle situazioni problematiche sia economiche e sia umane, anche con episodi di violenza. Le ricerche di Gächter et al. (2009) e Collins e Gibbs (2003) sottolineano che l’esposizione ad eventi traumatici, alla violenza e sofferenza, sia un fattore distress in polizia.

 

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